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Prof. RUGGIERO FRANCAVILLA

Dipartimento Interdisciplinare di Medicina UNIBA

I BAMBINI NON SONO PICCOLI ADULTI

I bambini sono più piccoli rispetto agli adulti e vivono in una zona “diversa” del mondo. Differenze fisiche dei bambini fanno sì che risiedano più vicino al suolo. Inquinanti come il mercurio, solventi, pesticidi sono concentrati nella loro zona di respirazione. Poiché sono piccoli, hanno un alto rapporto tra superficie e volume e possono avere un assorbimento molto più elevato attraverso il contatto cutaneo rispetto agli adulti. Infine, hanno una capacità sensibilmente ridotta di capire ed evitare situazioni di pericolo. Ecco un esempio di diverse esposizioni in diverse zone di respirazione. Misurazioni all'interno delle abitazioni a seguito di applicazioni di pesticidi hanno dimostrato che le concentrazioni sono sempre più elevate vicino al pavimento, dove i bambini vivono. Poiché i bambini respirano più aria, e l'aria è più pesantemente contaminata nella loro zona, sono esposti a più inquinanti di quanto lo siano gli adulti.
I lattanti hanno una superficie in rapporto al volume tre volte superiore a quello degli adulti e nei bambini il rapporto è doppio rispetto a quello degli adulti; inoltre, i bambini tendono ad avere più pelle esposta, più tagli ed abrasioni rispetto agli adulti. Questo potrebbe facilmente portare ad un aumentato assorbimento dermico in rapporto al peso corporeo.
Il neonato, il bambino e l’adolescente hanno esposizioni agli agenti tossici ambientali differenti rispetto a quelle degli adulti a causa della peculiarità fisiologiche. Infatti presentano sistemi immaturi di detossificazione e soprattutto alcuni contaminanti possono intervenire in fasi note come “finestre di sviluppo” che in realtà sono “finestre di vulnerabilità critiche” capaci di creare rischi specifici e di alterare la normale funzione e struttura dell’organismo in evoluzione.
Molte sostanze xenobiotiche (farmaci, pesticidi) non sono pericolose se ingerite perché sono rapidamente detossicate dai nostri sistemi metabolici. Tuttavia, è stato dimostrato che le attività di alcuni enzimi epatici indispensabili per la detossicazione di farmaci e pesticidi sono sensibilmente ridotte nel lattante e bambino in cui la loro attività può essere anche inferiore di 5 volte fino ai 10 anni di vita e praticamente assenti nel feto. Anche alla luce di queste considerazioni fisiologiche la normativa europea esige che gli alimenti destinati al consumo dei bambini (fino ai tre anni di vita) non contengano pesticidi; questo è garantito solo dal “baby food”!
Altri esempi di “finestre di vulnerabilità critiche” sono rappresentati da: a) barriera sangue-cervello che non è completamente sviluppata nei primi 36 mesi di vita, così sostanze quali piombo, pesticidi e contaminati arrivano prontamente nel sistema nervoso centrale; b) tasso di filtrazione glomerulare che nei neonati è inferiore al 40% di quello degli adulti rendendo più lenta l'eliminazione di sostanze ad azione tossica.
La maggior parte del rischio tossicologico deriva dalla dieta. I bambini sono in fase anabolizzante per costruire attivamente i loro corpi; hanno bisogno di più calorie e più acqua per unità di peso corporeo rispetto agli adulti. Pertanto, le sostanze tossiche che vengono assunte tramite i prodotti alimentari saranno consegnate a tassi 2-3 volte più alti nei bambini che negli adulti e quelli in acqua a tassi di 5-7 volte. Il nitrato è un esempio di un contaminante ambientale che sta guadagnando importanza a causa della agricoltura intensiva e dell'inquinamento delle acque sotterranee. La maggiore esposizione ai nitrati tramite l’acqua si verifica in lattanti di età inferiore a 6 mesi che non vengono allattati al seno, perché consumano più acqua per kg di peso corporeo rispetto agli adulti.

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